Gioco: My Red Goddess (in sviluppo) di Daniele Di Rubbo

Come precisato nella premessa il gioco omaggia i romanzi e i film del genere noir. E’ progettato per due giocatori: uno ha il ruolo di ‘lei’, interpreta la femme fatale, una donna sensuale e magnetica, nonché i personaggi secondari nella storia e il resto del mondo (un po’ il ruolo gestionale del master nei giochi tradizionali); l’altro giocatore ha il ruolo di ‘lui’, ed interpreta l’uomo versato nelle indagini, il detective, che è in qualche modo attratto dalla femme fatale, o addirittura ne è innamorato. In linea di massima ‘lei’ ha autorità narrativa sul cuore, sulla mente e sulla socialità, mentre ‘lui’ sul corpo, le azioni, le armi e la violenza. Il giocatore col ruolo di ‘lui’ ha anche il compito di creare i due personaggi nella fase di preparazione.

La creazione dei personaggi

In questa sessione viene delineata dapprima la femme fatale: si chiama Dora Reign, indossa un tubino scuro, elegante, tacchi a spillo e un paio di calze con riga posteriore. Ha labbra carnose velate da un rossetto scuro, ma soprattutto capelli di un rosso acceso, lunghi ed ondulati. Il detective invece si chiama Ethan Price, indossa un abito classico scuro con impermeabile e l’immancabile borsalino. Ha occhi chiari, profondi, lo sguardo spesso accigliato.

L’ingaggio

La prima scena li vede entrambi protagonisti e racconta l’ingaggio del detective, presso un motel appena fuori città, il Malone’s. E’ una serata piovosa. Dora Reign è in camera, attende il detective Price, conosciuto qualche mese prima e poi incontrato di nuovo in occasione di eventi formali organizzati da amici comuni. Lei è un’attrice in rapida ascesa, seppur ancora relegata a produzioni minori. Lui ne è rimasto attratto dalla prima volta e, coincidenzialmente, l’ha sognata proprio poche notti fa. Poi ha letto un articolo sul quotidiano cittadino in cui si parla di un supposto crollo psicologico recente (ah, il gossip!) della trentenne attrice. Lei in effetti è scossa, poco lucida, e gli confessa di aver ricevuto minacce via telefono, più volte, nelle ultime settimane, sempre di notte. Una voce camuffata che le consiglia caldamente di lasciare l’attuale film per cui sta recitando in veste di protagonista per non avere ripercussioni serie. Dora ha pensato ad Ethan per scoprire chi stia cercando di rovinare la sua carriera, Ethan non esita un attimo a mettere la sua mente analitica al servizio della bella attrice.

Prima scena di investigazione

Ethan Price si mette al lavoro. Un paio di telefonate ai contatti giusti e scopre che la voce delle telefonate è quella di una giovane donna. Sulla base di questo, dopo una breve telefonata a Dora, stila una lista di sospettate, per vari motivi: la sorella e la cugina di Dora, la domestica, l’amica del cuore, la collega attrice (che ha una parte minore) e un’ex collega con cui aveva lavorato nel precedente film. Chi è invidiosa del suo successo, chi brama i suoi soldi, chi da una vita vuol dissuaderla da quella carriera, tutte potrebbero essere colpevoli. Ethan decide di iniziare pedinando le attrici e quindi iniziando dagli studios.
La prima che inizia a controllare è Faith Darrow, ex collega di Dora nella precedente produzione , e la segue fino alla sua roulotte dentro gli studios. Per testare la sua connessione al caso le lascia sotto la soglia un ritaglio di giornale, la foto di un telefono e ci scrive sopra ‘so cosa hai fatto’. Quando Faith rientra trova il biglietto e dopo pochi minuti lui, appostato lì vicino, la sente parlare al telefono. Poco dopo la raggiunge una donna della quale il detective, dalla sua posizione, scorge soltanto un paio di stivali bianchi. Riesce a cogliere parte della conversazione tra le due donne, scoprendo che in realtà entrambe sanno delle minacce a Dora e che inoltre non è la prima volta che qualche attrice viene minacciata via telefono negli ultimi mesi di produzione cinematografica presso quegli studios. La donna con gli stivali bianchi sembra cercare di rassicurare Faith, convinta di essere entrata nel mirino del maniaco, poi se ne va.
A quel punto Ethan entra in scena, bussa e spiega a Faith che il biglietto era solo un’esca messa da lui e che d’ora in poi avrà bisogno anche della sua collaborazione, nel caso servisse, per consegnare la maniaca del telefono alla giustizia.

Seconda scena di investigazione

Ethan ha ancora diversi nomi sulla sua lista, ma ancora sguinzaglia i suoi segugi. La ricerca è mirata agli altri casi di minacce avvenuti nei mesi precedenti: scopre che in un caso l’attrice protagonista addirittura, caduta in una fase depressiva, lasciò il film prima della fine, costringendo la produzione ed il regista ad usare controfigure per le scene mancanti, con ritardi e costi aggiuntivi.
Altro dettaglio interessante è che tutti e tre i film coinvolti, contando anche quello dove recita Dora, hanno in comune lo stesso regista, Terry Caine, famoso per i suoi scatti d’ira e per la passione per i casinò. A questo punto Ethan decide di far visita a Caine. Lo incontra nella mensa degli studios e si unisce a lui per pranzo. Un incontro fugace, visti gli impegni del corpulento e viscido regista, una sorta di porco rivestito con tanto di foulard giallo acceso; durante la conversazione l’uomo non nasconde di avere una lunga lista di persone che lo vorrebbero morto o in rovina, a partire dalle sue ex compagne. Di sicuro Caine intende aiutare il detective per scoprire il colpevole, visto che sta rovinando la psiche della sua attrice.

Terza scena di investigazione

Poiché in prima battuta Ethan aveva deciso di interrogare tutte le donne potenzialmente coinvolte, a partire da quelle che hanno a che fare con il mondo del cinema, aveva fissato un incontro con Laura Howard, attuale collega di Dora. La macchina delle ricerche attivata da Price, intanto, va avanti. Ha mille contatti da sfruttare. Uno di loro gli rivela un amaro segreto su Dora Reign: sembra che anni fa suo marito si sia suicidato e che questo evento in qualche modo sia stato causato da lei, o almeno così dicono i gossip nella città dove loro abitavano, prima che lei, ormai vedova, si trasferisse. Con questa consapevolezza a gravare sul suo cuore ma con la mente lucida Ethan incontra Laura presso la sua abitazione, una villetta sulla collina. E’ sera, due auto nel giardino, e la premessa di Laura che avrà solo pochi minuti da dedicare a lui perché ha una persona che l’attende. Sembra che lei non abbia ricevuto nessuna telefonata, ma anche lei sa delle minacce. Anche secondo lei, come nell’idea che si è formata nella mente di Ethan, sono più mirate al regista Caine che alle attrici, come danno indiretto. Il ritratto che ne fa Laura è di un uomo violento e pericoloso. Mentre Ethan se ne va, appena fuori dalla soglia, nel porticato, scorge un paio di stivali bianchi tra le varie scarpe lasciate là fuori. Quegli stivali.
La conferma che la compagnia notturna di Laura sia una donna, arriva dopo ore di appostamento, all’alba, quando l’auto esce dal giardino, guidata in effetti da una donna.

Scena di confronto

Stanco e provato, ma determinato a chiudere il caso, Ethan Price scopre che la donna dagli stivali bianchi si chiama Jessica Bolton ed è l’ex moglie di Terry Caine. Sembra che lei abbia tentato di ucciderlo, o almeno così si dice, ma che lui in precedenza abbia usato violenza su di lei in più occasioni. Inoltre sembra che Caine porti spesso il rapporto con le sue attrici su un altro livello, più intimo, per così dire. Jessica Bolton ad oggi ha una relazione con Laura Howard e presumibilmente anche con Faith Darrow. O quantomeno un rapporto di amicizia molto intimo e stretto. Tutti gli indizi fanno pensare a Jessica come la voce che cerca di allontanare le attrici da Caine (forse per il loro bene?) e allo stesso tempo di danneggiare lui professionalmente. Un elemento di collegamento tra la sua causa e Dora arriva quando ad Ethan arriva un’altra voce spiacevole riguardo la sfera intima dell’attrice dai capelli rossi: pare che lei abbia una relazione segreta con Caine, per la precisione un rapporto basato sulla violenza. Una violenza consenziente, da parte di lei. L’idea di usarla come un giocattolo, da parte di lui.
E’ una rivelazione scomoda che Ethan incassa a testa alta. E’ ora di incontrare Dora Reign, nell’ufficio del detective. Il confronto avviene con toni forzatamente freddi, la tensione però palpabile, nell’aria. Dora sa che Ethan ha chiuso il caso ma sa anche che nelle sue indagini ha scoperto diverse cose su di lei, sia del suo passato che del presente. Ethan è intenzionato a consegnare Jessica alla giustizia, Dora è ovviamente d’accordo, anche se il caso passa in secondo piano adesso che lei non dovrà più preoccuparsi della sua carriera, ma che si sta confrontando con l’uomo che si è votato alla sua protezione negli ultimi giorni. Ethan è giudice nei confronti di Jessica Bolton e di Terry Caine, ma lo vuole essere anche nei confronti di Dora? Ha intenzione di condannare la condotta morale di Dora? Lei spiega che suo marito era un uomo fragile e che lei, involontariamente, l’ha schiacciato col suo temperamento, e che quella tragedia ha lasciato una profonda cicatrice. Ma che la sua vita andrà avanti. Spiega anche che sa di giocare col fuoco, con Caine, ma che a lei piace così. A lei piace vivere emozioni estreme. Ethan esita ma non si pronuncia, non giudica la sua morale. Dora è riconoscente, ma non farà marcia indietro.

Confronto finale

A questo punto ‘lui’ e ‘lei’ hanno il compito di decidere cosa ne sarà dei due protagonisti, ovvero come decideranno di relazionarsi per chiudere una scena di pathos crescente. Sarà amore o odio?
Dora Reign potrebbe provare sentimenti per il detective che l’ha aiutata e protetta e desiderare il suo corpo, oppure volerne la morte e sbarazzarsi di lui, forse ormai scomodo. Ethan Price potrebbe amare la femme fatale e volere il suo cuore, oppure potrebbe soltanto voler svincolarsi da lei, sicuramente pericolosa. Indipendentemente ‘lui’ e ‘lei’ fanno le loro scelte e poi girano le carte, scoprendo le loro reali intenzioni covate durante le indagini e durante questo tagliente confronto.

Dora si avvicina sinuosa a lui, seduto alla scrivania, poggia l’esile mano sul suo braccio, risale fino al collo del detective. Ma non c’è scatto di violenza, non c’è una pistola nascosta nella borsetta, poggiata sulla scrivania. C’è soltanto provocazione, ora più diretta, la voglia di esagerare, di vivere le emozioni della bellissima attrice. Lui non l’ha giudicata, l’ha protetta, e lei ora lo considera il suo angelo custode privato, un bellissimo angelo dagli occhi di ghiaccio. Forse lo userà o lo schiaccerà, se non saprà gestire la turbolenta vitalità dell’attrice, o forse lo coinvolgerà in un gioco malato come quello che sta portando avanti con il regista.

Ethan le rivela di volerla, di essere attratto da lei, come era evidente dall’inizio. Non è bastato scoprire gli scheletri nell’armadio che lei nasconde, non riesce a voler soltanto abbandonarla senza confessare quello che prova per lei. I suoi capelli rossi l’hanno stregato.

Eppure lui sa che non è un rapporto che può funzionare. Potranno condividere lo stesso letto, per un po’, forse, ma non potranno stare insieme.

Lei capisce il suo punto di vista, raccoglie la sua borsa e il suo soprabito, si avvicina alla porta. Confessa che non mollerà il gioco pericoloso con Caine, perché è quello che vuole adesso. Sa che lui farà di tutto per proteggerla e glielo dice, gioca a carte scoperte. Lei è pericolosa e sa di esserlo.

Lui sa di non poterla mollare del tutto, ma è un uomo razionale, lucido, e sa che non può stare davvero con una donna come lei. Forse una di queste notti staranno insieme, i loro corpi uniti, ma sarà solo per una volta. O due. Ma non per sempre.

Vignetta conclusiva

Il futuro, un’istantanea di ciò che il fato riserverà a loro due. O almeno uno dei possibili futuri.
Dora Reign è famosa, la sua carriera è esplosa, ormai è sui giornali di tutta la nazione.
La sua relazione con Caine è finita da tempo, ma non si è sposata. Non ha nemmeno un compagno fisso. I giornali vivono di gossip sulle sue relazioni, sempre segrete. Ethan Price continua a fare il detective, risolve casi. Pensa spesso a lei, e spesso si informa come un angelo custode. E’ capitato diverse volte che abbiano trascorso la notte insieme. Chissà se accadrà ancora, ora che Dora Reign è una stella.

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