Gioco: The Veil (PbtA)
Ambientazione: basata sul quickstart Glitch City per l’espansione Cascade

Sessione#7 (finale)
Maemi e Ode si prendono un po’ di tempo per loro, ora che Ardash è stata consegnata alla Gamma 6.
Ode cerca di scavare nella faccenda che riguarda suo fratello Ideoshi. Trovato il famigerato virus indiano al mercato nero, forte di quello e della sua attrezzatura casalinga, scopre, intrufolandosi nei sistemi della Gamma 6, che esiste una sorta di registro di NeuroChip immagazzinati da qualche parte. I NeuroChip sono tutti di individui che hanno messo i bastoni tra le ruote all’agenzia: nemici, rivali, concorrenti morti dei quali, come un trofeo di guerra, l’agenzia ha messo sotto chiave i ricordi.
Questa pratica va avanti già dai tempi in cui Ode morì, trent’anni fa.
Sembra che abbiano trovato il modo di violare diverse di queste memorie ma tutt’ora è una tecnologia difficile da usare. Altro discorso se la coscienza viene decantata in un corpo vivo, che poi può essere interrogato, torturato, ecc.
Ideoshi è su quel registro.
Maemi invece cerca informazioni sulla propria squadra, quella di cui faceva parte trent’anni fa. Ricorda solo un nome, Zen, ma a forza di cercare viene fuori che la sua unità fece parte di una serie di operazioni in zona Mittani tese a smantellare una rete di hacker rivoluzionari. In un mix di ricerche in rete e di flashback, in cui rivive un’operazione inconcludente nella baraccopoli, viene fuori il nome di un’hacker prodigio, Arina Twelve, e da lei risale al nome dell’unità: Bloodhound. Dash e Rack erano altri due compagni mentre lei, Maemi, andava sotto il nickname di Shade. Mentre gli altri sono morti in varie missioni, sembra che Zen e Dash siano ancora vivi, o almeno non c’è traccia della loro morte.
Scopre anche, parallelamente, quali sono i nomi delle corporazioni, a livello planetario, coinvolte nella tecnologia della decantazione.
Il riposo però dura poco, la mattina seguente una notifica di Gamma 6 avvisa che ci sono novità sul caso.
Sembra che Ardash abbia rivelato il nome della persona che ha incaricato il runner della sua consegna: Sixten Larsson, un rivoluzionario svedese. Sixten, cosa importante, lavorava fino ad un paio di mesi fa per la Gamma 6 ed è uno dei glitch impazziti. Adesso, dopo la sua cattura, è ricoverato al Cyrix Medical Center. Non è sotto custodia della Gamma 6, ma della polizia di U.S.City.
L’agenzia offre come ricompensa l’estinzione dei debiti che Maemi e Ode hanno verso di essa nonché un buon pagamento finale. La missione è interrogare Sixten e scoprire che legami avesse con Merlin Calder, con l’Hida Complex, e cosa sia successo davvero quando è impazzito.
Sembra però che anche un altro concorrente sappia di Sixten e che potrebbero trovare ostacoli andando alla clinica per interrogarlo. L’agenzia comunica che avranno soltanto una finestra di venti minuti libere dai poliziotti che sorvegliano la stanza di Sixten.
L’idea è camuffarsi, predisponendo un cambio d’abiti prima di avvicinarsi alla clinica e uno da effettuare dentro, nei bagni, per uscire senza dare nell’occhio.
Giunte nel quartiere Pluton Maemi inizia a sondare l’ambiente, scopre le eventuali vie di fuga dalla clinica e controlla la gente per individuare occhi indiscreti.
Una volta dentro raggiungono rapidamente la stanza di Sixten e Ode si collega alla sua mente.
Incontra Sixten in un luogo ricreato da lei, un paesaggio nordico di fiordi, su un molo di legno.
Sixten è agitato, parlare di Adis Liniki lo rende inquieto e presto Ode se lo ritrova davanti armato. Il proiettile che lui spara, perse le staffe, viene fermato e bloccato da Ode, che ancora controlla il costrutto digitale, ma la mente caotica di Sixten conduce lui e lei altrove.
Si trovano nell’agenzia di credito in cui è avvenuta la sparatoria che lo ha coinvolto. Lui, vestito da civile, armato, sembra aver ucciso prima i rapinatori che avevano assaltato il posto, poi ha iniziato ad uccidere la gente indifesa. Ode prova più volte ad entrare nella sua mente ma è tutto inutile, non rivela niente sui suoi contatti. Alla fine il tempo scade, però nel frattempo Ode ha scaricato gran parte della sua memoria che potrà consegnare alla Gamma 6. E di sicuro sa cosa è accaduto quel giorno all’agenzia di credito.
Purtroppo però ha portato via con sé anche altro, da Sixten: un virus che adesso l’ha infettata.
E’ necessaria l’assistenza di Maddox, rapidamente le due glitch raggiungono il laboratorio e Ode spiega cosa è accaduto.
Il verdetto è che il virus è nuovo, molto potente, e va ad intaccare il core del NeuroChip, portando la persona alla follia. Non è dato sapere entro quanto avviene o se è necessario un trigger perchè si inneschi.
L’intervento di Maddox (che si fa pagare con una copia del virus per sé) fa sì che Ode possa stare tranquilla, ma non si sa per quanto. Non è stato possibile debellarlo, ma ha scoperto che l’ultimo nodo in cui il virus è stato modificato corrisponde ad una location in U.S.City: il club Default in zona Mittani.
Dopo alcune ricerche sul titolare, che sembra legato (guarda caso) a Merlin Calder, non trovando altro di interessante in rete le due glitch decidono di fare un appostamento.
Prima dell’orario di apertura sono in zona. Unendo le forze scoprono che il traffico dati in uscita e in entrata presso il locale non è congruo con quello di un posto simile, come anche il consumo di elettricità. Inoltre nel piano sotterraneo è evidente una traccia di calore troppo alta, cosa che fa pensare alla presenza di varie apparecchiature informatiche.
Attendono un bel po’ osservando chi entra e chi esce, quando la serata inizia, ma non notano niente di notevole. A quel punto, visto che non è saggio per Ode aspettare ancora, entrano come clienti del locale.
Sedutesi ad un tavolo, dopo poco vengono avvicinate dal cameriere che chiede loro il permesso di poter inviare una notifica dal gestore del locale. Temendo un altro virus o una fregatura chiedono di poterci parlare di persona e dopo poco lui si presenta al tavolo.
In sostanza porta l’invito da parte di una persona ad incontrare le due glitch, il cameriere le scorta fino all’ascensore che porta al piano sotterraneo. E’ chiaro che entrambe le parti hanno scoperto le carte.
Ormai coinvolte e curiose giungono ad una stanza che si presenta come un laboratorio, adorno di monitor, di immagini proiettate sulle pareti, di cavi intrecciati, il tutto più fitto nel centro, dove sembra esserci una sorta di postazione di lavoro circolare. Al centro una figura, un corpo palesemente sintetico, lucido, come un manichino, con occhi azzurri, che alza la testa su di loro appena si palesano.
E’ il Manikin Man, l’uomo marionetta, collegato dietro alla nuca con cavi e fili alle apparecchiature, un tutt’uno in pratica. Conosce sia Ode che Maemi e la verità che viene fuori, parlando, è che lui è il sunto, il crogiolo, di tutti i frammenti di memoria e di personalità perduti dai decantati. Tutto quel materiale non è perduto, come si crede, ma è disperso in rete e per qualche motivo è condensato in una entità che ora è Manikin Man. Inquietantemente il sintetico parla con voce di varie tonalità e timbri, e anche con quella di Maemi e quella di Ode, quando si rivolge a loro. Conosce segreti che loro stesse hanno dimenticato.
Il suo obiettivo è far cessare la tecnologia della decantazione, empia e folle. Per questo ha ideato il virus, così da far capire a tutti il pericolo che rappresentano i glitch.
Qui le opinioni delle due divergono ulteriormente: mentre Ode è possibilista, Maemi non vuol sentir parlare di rivoluzioni che comprendono la morte di persone innocenti.
Ad un certo punto poi si sentono spari e rumori e urla dal piano superiore. Maemi non attende oltre, preme il grilletto e spara in testa al Manikin Man, che si disattiva immediatamente (forse per lo sparo o forse per altro).
Quando irrompono le forze congiunte di Gamma 6 e polizia sequestrano tutto il materiale e portano via in stato di arresto anche le due glitch. Interrogate, verranno rilasciate, il loro debito con la Gamma 6 saldato.

HYPERLOOP: QUANDO IL FUTURO DIVENTA REALTÀ - CI.TE.MO.S ...

Sprazzi di futuro…

Ode chiuderà i ponti con l’agenzia, determinata piuttosto a scoprire cosa accadde davvero trent’anni fa perché suo fratello venisse ucciso da loro. Si sposterà nella Baikonur Industrial Area legando con i rivoluzionari di Merlin Calder, che la accoglieranno tra di loro. Dopotutto è sempre un hacker, anche se un abominio, e sarà utile alla loro causa. Lei da parte sua cercherà di moderare la loro protesta, rendendo il virus più controllabile così da coinvolgere solo funzionari e pezzi grossi delle corporazioni coinvolte.

Maemi invece stringerà i rapporti con la Gamma 6, intenzionata a mettere fine ai giochi folli del Manikin Man e di Merlin Calder. Non vuole che altra gente innocente venga ammazzata per il loro ideale.
Diventerà un sicario sul libro paga dell’agenzia, magari trovando la possibilità di ricreare una squadra come quella di un tempo, mentre proseguono le ricerche sugli ex compagni, dei quali almeno un paio ancora vivi.




Gioco: The Veil (PbtA)
Ambientazione: basata sul quickstart Glitch City per l’espansione Cascade

Sessione#6
Ode ha raggiunto il tetto della sede della Exotech e trova Ardash, pistola alla mano, che guarda verso l’altro tetto, dove sono atterrati Nyx e Adis. Accortasi della presenza dell’architetto Ardash si volta, le da attenzione, Ode prova a convincerla a collaborare, ma evidentemente parlarle della Gamma 6 non fa che peggiorare le cose.
Intanto Maemi si sposta con la moto sul retro dell’altro palazzo, la sede della SpringThech, produttrice di materiali plastici. Sente un colpo d’arma da fuoco da là sopra, una porta che sbatte, capisce che sta avvenendo un inseguimento e facendo qualche rapido calcolo, come un buon militare, si fa l’idea che Adis, sebbene più prestante, finirà per l’essere preda di Nyx. Considerando la struttura del palazzo capisce qual’è la porta da cui usciranno, se arriveranno alla base.
Intanto Ode ha la pistola di Ardash puntata contro e prova il tutto per tutto: entrare nel NeuroChip dell’altra. Purtroppo, a causa della tensione, fallisce e Ardash si accorge del suo tentativo.
La reazione è immediata, Ode è abbastanza rapida da gettarsi a terra dietro alcuni scambiatori di calore metallici, che fanno da riparo, e il colpo la manca. Decisa a non farla scappare si intromette nel sistema di gestione del palazzo e blocca tutte le uscite, ma si trova confinata con Ardash, armata e furiosa, sul tetto.
Maemi ha sentito il colpo e tenendosi in contatto con l’altra sa cosa sta succedendo.
Consiglia all’architetto di sbloccare le porte e lasciare che Ardash fugga e intanto la militare torna al palazzo della Exotech e si sistema vicino alla porta da cui uscirà Ardash, nella penombra ed in silenzio.
Ode però nel frattempo ha avuto un crollo psicologico. Quel posto le ricorda qualcosa, innesca il riemergere di ricordi, e tutto diventa chiaro: è là che hanno ucciso suo fratello Ideoshi, decenni fa. E rivive tutto, degli uomini che lo placcano, lo accoltellano, lui che si trascina morente e uno di loro che si accuccia portandogli una lama alla gola. E mentre taglia gli porta i saluti da parte della Gamma 6.
Ardash ne ha approfittato intanto e ha raggiunto l’esterno, dove però Maemi la placca, la immobilizza e l’ammanetta per poi stordirla.
La sua moto è nel vicolo, sale sopra e carica anche Ardash, fuggendo via nella notte. Ma mentre se ne va nota, in lontananza, presso il palazzo della SpringTech, Adis a terra, ferito, con Nyx davanti a lui.
Per fortuna non viene notata dall’altro e riesce ad allontanarsi, ma Adis è perduto ed i suoi segreti con lui.
Pochi minuti dopo anche Ode scende giù e si allontana col favore delle ombre, ma con enormi dubbi e spettri nella mente, dopo quello che ha visto.
Come fa ad avere i ricordi del fratello? Perché proprio la Gamma 6, per la quale ora lavora lei, l’ha ucciso?
Maemi concorda un punto di incontro con gli uomini (per l’appunto) dell’agenzia, un garage sotterraneo, e mentre si trova là Ardash si riprende. Prova in tutti i modi a convincere Maemi a collaborare, a lasciarla andare, a spiegarle perché lei non si fida della Gamma6, ma la volontà e la fedeltà della ex militare è incrollabile e non ottiene niente.
Infine arrivano gli uomini dell’agenzia che ringraziano Maemi per l’ottimo lavoro svolto e portano via l’altra.
Quando Ode la raggiunge e scopre che Ardash è andata, visto quello che ha appreso sulla Gamma 6 prova a convincere Maemi ad aiutarla a recuperare l’artista. Maemi non ha assolutamente intenzione, al che Ode fa leva sul debito che la militare ha verso di lei.
Maemi però non ci sta, le nega l’aiuto ma le promette che quando Ardash verrà liberata la aiuterà a prendere i contatti con lei. Ode rispetta la sua decisione e le regole non scritte, ma forti, dei favori, come si usa nello sprawl. Sa anche che in futuro potrà rinfacciarle il suo rifiuto a collaborare nel momento del bisogno ed usarlo come leva contro di lei.

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Ambientazione: basata sul quickstart Glitch City per l’espansione Cascade

Sessione#5

E’ il giorno in cui dovrebbe avvenire la consegna del runner dell’Hida Complex. L’unica informazione utile potrebbe essere il fatto che la corsa partirà dal Kura, locale di bassa lega, e che una certa Lexi Zahra è coinvolta. Purtroppo le ricerche fatte da Ode non portano a nulla, se non ad una perdita di tempo e una forte frustrazione.
Per l’ora di pranzo le due sono nel quartiere tra Mittani ed Hida dove si sono rifugiati Nyx e Ardash. Un giro di ambientamento, un pasto veloce, mentre entrambe controllano le immagini registrate dalla microspia piazzata vicino alla porta dell’appartamento.
Finalmente Nyx esce, ma sarà solo per un salto ad un paio di empori e per acquistare cibo take away, presumibilmente per Ardash, che non sembra voler uscire.
Poi, a metà pomeriggio, entrambi lasciano l’appartamento. La corsa del runner sembra essere prevista per le 6 pm, quindi manca circa un’ora.
Ode segue le telecamere del palazzo scoprendo che i due hanno intenzione di spostarsi con una moto parcheggiata nel sotterraneo, quindi Maemi corre tra vicoli e scorciatoie a recuperare la sua moto, lasciata a qualche minuto da là. Intanto Ode si intrufola nella sorveglianza stradale per seguire il percorso della moto di Nyx. L’inseguimento non è facile e Maemi deve dare il meglio di sé, riuscendo anche grazie alla sua cyberottica a tenere d’occhio la moto nel traffico.
La destinazione è una parallela della via del Kura, nell’Hida Complex, da cui inizia un evidente pedinamento. Nyx avanti e Ardash a seguirlo a distanza. Ode ha una brillante intuizione, si insinua nelle telecamere di sorveglianza installando un software di riconoscimento facciale controllato da lei, e crea una ricerca in contemporanea collegata ai database di alcune note corporazioni, a partire dalla Gamma 6.
L’incrocio dati è rapido, proprio con l’agenzia per la quale sia lei che Maemi lavorano. Viene riconosciuto un ragazzo, dai tratti ispanici, di nome Adis Liniki. E’ un runner in effetti, ma la sua peculiarità è che è uno dei rari disconnessi: si è privato del Neurochip e quindi non è influenzato, nel bene e nel male, dal Velo.
Sembra che abbia lavorato per la Gamma 6 alcuni mesi fa e anche più recentemente. Anche lui è un glitch.
Intanto Adis ha raggiunto la pensilina di un treno a levitazione diretto verso il centro e Nyx e Ardash salgono sul mezzo con lui, a distanza.
Ode si connette alle telecamere del treno mentre Maemi insegue il mezzo procedendo in moto. Cinque fermate, circa un’ora di spostamento, e scendono tutti in zona Wakemar, un quartiere dove hanno sede legale diverse aziende e corporazioni minori, rimesso a nuovo decenni fa e ora un po’ obsoleto e spettrale.
Il pedinamento va avanti finché Adis non si rende conto di Nyx, alle sue spalle, e inizia la corsa del predatore che cerca di agguantare la preda. Adis, braccato, forza una porta secondaria di un palazzo e si infila dentro, Nyx lo segue. Ardash ci mette di più.
Maemi e Ode raggiungono la zona subito, vedono cosa accade, riflettono se entrare là o meno: è la sede della Exotech, una corporazione modesta che opera nel campo dei materiali per l’edilizia.
Maemi è molto titubante, sa che potrebbero crearsi rogne. Ode invece è più decisa e va avanti.
L’idea è di influenzare il Velo cambiando aspetto e assumendo quello dell’amministratore della Exotech, così da evitare problemi là dentro. Purtroppo di nuovo la sua mente vacilla e il corpo in cui si trova è quello del fratello Ideoshi. Resta per minuti interminabili a contemplarlo nella vetrata lucida del palazzo, vicina alla porta secondaria, mentre dal tetto si sentono voci.
Quando si riprende ed entra ormai anche Ardash è sul tetto, ma Maemi, dal livello stradale, può notare che l’inseguimento tra Nyx e Adis prosegue con due spettacolari salti dal tetto a quello adiacente del palazzo della SpringTech.
Maemi a questo punto decide di contattare la Gamma 6, che autorizza il fermo di Ardash (senza violenza estrema) e conferma l’invio in zona di un’unità. Anche se Maemi è consapevole che non arriveranno prima di almeno venti minuti.

Gioco: The Veil (PbtA)
Ambientazione: basata sul quickstart Glitch City per l’espansione Cascade

Sessione#4

Il giorno seguente è tempo di tracciare gli spostamenti di Nyx. Si mettono al lavoro e scoprono che è stato in giro per locali ed empori nell’Hida Complex. Secondo Maemi non ha il comportamento di un operativo in cerca di qualcuno, non si comporta da predatore, ma piuttosto sembra muoversi nel quartiere come uno qualsiasi.
I club e i locali visitati da Nyx negli ultimi giorni sono posti dove il Velo è sottile, praticamente all’antica, dove si può bere qualcosa senza avere intorno abbellimenti estetici artefatti, dove al massimo si può trovare lapdancer da pochi soldi. Non il genere di locale in cui si vorrebbe esibire Ardash, deducono le due glitch.
Pensando alla necessità di spiare Nyx Ode contatta Maddox, riscuotendo il favore che questo le doveva, che a tempo di record le trova una microspia di livello militare.
Intanto Maemi viene contattata da Aura, l’artista. Le due si incontrano nella lobby digitale di Ode, il teatro greco, dove Aura le spiega che ha saputo che Ardash sembrava aver incontrato molto recentemente, pochi giorni prima di sparire, un uomo che si diceva capace di darle informazioni sui suoi ricordi mancanti.
Riunite le due glitch preparano un piano per spiare e tenere sotto controllo i movimenti di Nyx: si infiltreranno nell’appartamento presentandosi come tecnici della Nesheim Consolidated, azienda specializzata in controlli ambientali che già ha lavorato per conto dell’amministrazione della Veillon Archology. Una volta dentro l’appartamento piazzeranno la microspia.
Approfittano della lontananza di Nyx, che si trova nel centro di U.S. City, presso la sede della corporazione farmaceutica per cui lavora.
Quando si trovano là Ode modifica il Velo per far sì che lei e Maemi abbiano l’aspetto di tecnici e che nel piano del Braccio 3 si vedano in giro altri addetti come loro a fare altri controlli. La scusa per entrare nell’appartamento sarà che devono fare rivelazioni per una sospetta contaminazione radioattiva nell’impianto di areazione.
Purtroppo ancora una volta Ode si trova a non saper controllare il subconscio e per un attimo il corridoio del piano si presenta come un vicolo puzzolente, colmo di immondizia, in cui si intravede un uomo preso in una qualche attività losca nella penombra. E’ solo un attimo, poi torna lucida e il Velo torna ad avere l’aspetto che vuole.
Alla porta dell’appartamento si presenta proprio Ardash, cosa che entrambe ormai sospettavano. E’ evidentemente sospettosa, quasi paranoica, e probabilmente nasconde un’arma sotto l’ampia felpa che indossa. Ha dei lineamenti belli, angelici, ma i suoi occhi tradiscono un’età e una consapevolezza maggiore.
Mentre Maemi la distrae comunque Ode riesce a piazzare la microspia perfettamente, quindi se ne vanno. Si fermano poco lontano, ad un chiosco, mentre intanto rientra Nyx.
Avranno modo di sentire e vedere i due, scoprendo diverse cose: Ardash si è bruciata la copertura con Merlin Calder, ha paura di lui e della sua gente; ha saputo che lui o qualcuno dei suoi ha assoldato un runner per consegnare informazioni non via informatica, ma su supporto fisico, e che questo runner ha lavorato per la Gamma 6. Questo sembra averla resa dubbiosa sull’agenzia e averla convinta a non voler continuare a tenere rapporti con essa, che però sicuramente vorrà sentire ciò che ha scoperto intanto la loro agente sul campo. In tutto questo Nyx si è offerto per aiutarla a recuperare la memoria, forse non solo per interesse personale ma piuttosto per conto della Akan-Osen. Ad ogni modo domani, in pomeriggio, dovranno intercettare il runner per scoprire cosa trasporta ed un eventuale coinvolgimento della Gamma 6. Nyx spiega ad Ardash che i piani alti lo hanno autorizzato ad interrompere il tracking, poiché lui ha capito che qualcuno, facilmente la Gamma 6, ha cercato di entrare nei sistemi di sorveglianza della Veillon (il tentativo fallito di Ode). Quindi disattiva il tracciamento.
L’ultima cosa che hanno saputo le due glitch è che in serata Nyx e Ardash si sposteranno presso un nuovo rifugio sicuro.
A questo punto non possono fare altro che pedinarli fino al nuovo appartamento in un complesso residenziale meno squallido, al confine tra Hida e Mittani. Ode ha recuperato la microspia dalla Veillon appena loro se ne sono andati.
Si intrufolano nel palazzo e piazzano di nuovo l’occhio di sorveglianza nel corridoio dell’appartamento: non potranno sapere cosa succede dentro ma sapranno quando si muoveranno da lì.
A quel punto tornano all’appartamento di Maemi. Ode ha recuperato, dalla Veillon, anche il tablet di Ardash, prontamente distrutto da Nyx quando hanno deciso di andare offline per evitare spionaggio.
Ode è convinta di potersi interfacciare direttamente con il processore del device, per trovare ciò che è rimasto in esso, ma si rende conto ancora una volta che la nuova tecnologia non è sempre alla sua portata. Il contraccolpo psichico è forte e ne esce stordita, affatica e confusa.
Il tentativo di Maemi di scoprire a chi è intestato l’appartamento nuovo di Nyx non va meglio: nel digiscape trova un archivio, fatto di raccoglitori e cassetti in stile XXI secolo, in cui si trovano i dati che cerca. Ma a guardia di quelli dell’appartamento si nasconde un Cerbero, programma anti intrusione che, con le fattezze dell’animale mitologico, azzanna Maemi che per fortuna si disconnette prima di farsi ulteriormente male. Il risultato è un’emorragia a livello cerebrale, curata alla meno peggio, ma che lascia la glitch decisamente distrutta fisicamente.

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Sessione#3

Ode e Maemi hanno bisogno di dormirci su e non si alzano prima dell’ora di pranzo del giorno successivo. Fuori è caldo, afoso, come sempre. Si concedono un breve spuntino da Ming-Ze, un asiatico famoso per i suoi piatti piccanti. Oggi propone un pad thai con larve e funghi artificiali, entrambe decidono di rischiare con un po’ di gradi Scoville. L’esperienza organolettica è così forte per Ode che lo stimolo risveglia un ricordo dimenticato: ha un flashback di un interrogatorio, durante il quale uno dei tre giapponesi reclusi riesce a rompere la parete della lobby virtuale di Ode e ad evadere. Si riprende, la fitta di dolore della capsaicina è forte quanto la frustrazione del ricordo evocato.
Concludono con un bicchierino di fuoco liquido senza nome e tornano per strada, di sicuro risvegliate dalla forza sensoriale del pasto.
Ode si è messa in testa di dover migliorare il suo cyberbrain, da la colpa a quello per i suoi recenti fallimenti. Maemi, che conosce mezza città, propone di provare da Maddox, un tecnico con cui ha già avuto affari. Il suo fondo è una via di mezzo tra un laboratorio e un negozio, vende componenti nuove, usate e sistema impianti cyber nel retro. Non fa lavori grossi, niente protesi o impianti complessi, ma di sicuro può lavorare sui cyberbrain.
Nel giro di un’ora circa apporta un upgrade al sistema di Ode, aumentando la portata dell’interazione con il Velo e dotando il suo impianto con un jamming. Il pagamento, un totale di 4 Cred, sono le routine rubate da Ode all’Artist HOll la notte prima.
Infine Ode riesce a sistemare l’IA gestionale del fondo di Maddox, che lo stava facendo impazzire da mesi, ottenendo così un credito verso di lui, da riscattare quando vorrà.
Le due glitch tornano a casa di Maemi e si preparano per avvicinarsi a Nyx nella baraccopoli. Durante la vestizione anche Maemi ha l’esperienza di un ricordo dimenticato, o sepolto. Un contesto molto simile, la preparazione per una missione, quindi qualcosa avvenuto trent’anni prima, con il suo collega militare Zen.
Il ricordo le da maggiore forza e determinazione, ripassa un po’ di informazioni sull’Hida Complex e le due partono. Lasciano la moto per fare l’ultimo pezzo del tragitto, che in tutto dura circa due ore, con il treno a levitazione.
Il megaquartiere Hida è un brulicare di gente, murales, baracche e abitazioni ricavate sotto a dei loggiati di alti palazzi che un tempo dovevano essere abitati.
Il software di tracking trova Nyx e le due si avvicinano al punto luminoso sulla mappa digitale.
Maemi lo riconosce in mezzo alla gente, lo iniziano a pedinare fin quando lui non si ferma ad un chiosco per comprare da mangiare. Maemi, vedendolo meglio anche se solo di sfuggita, capisce che anche Nyx ha un impianto ottico, come quello di lei, forse ha anche un impianto ad una gamba. Il fatto che acquisti due porzioni di cibo e che vada di fretta le fa pensare che debba incontrare qualcuno a breve.
Nyx arriva alla Veillon Archology, sale con un ascensore del Braccio 3, uno dei tanti elementi fondanti l’immenso grattacialo capace di ospitare decine di migliaia di persone.
Dal basso, nel piazzale dove si trovano loro due, rischiano di perderlo, ma grazie alla vista sovrumana di Maemi e alle capacità di Ode, che si intrufola nel sistema di sorveglianza, lo recuperano.
Riescono a seguirne i movimenti fino ad un appartamento, piccolo, dove scoprono trovarsi un’altra persona. Purtroppo non hanno accesso alla visuale interna e non sanno chi sia quello.
Passano un paio d’ore ad attenderlo, finché Nyx non esce e lascia l’Archology. Lo seguono ancora, scoprendo che passerà un’ora in un locale, il Kura e poi si infilierà in un vicolo poco lontano.
Un momento di caos, uno scontro tra bande, fa sì che le due non possano capire di più su questa mossa di Nyx, anzi rischiano di perderlo. Lo ritrovano subito dopo con il tracking e lo seguono di nuovo alla Veillon.
Da qui non si muoverà più per la notte.
Ode prova a piazzare un bot nel sistema di sorveglianza, così che venga avvertita quando Nyx o l’altra persona lasceranno l’appartamento, ma non riesce, seppur per ora si sia convinta di avercela fatta.
Maemi quindi riaccompagna Ode a casa, dove però l’aspetta un uomo, vestito con abiti dal taglio orientale viola e neri, dal volto poco rassicurante, che dice di essere là per conto di Binary Motoko, il proprietario di vari locali nel quartiere Arelev-Kui, tra cui l’Artist HOll.
Per Ode è chiaro il collegamento e non attende altro. Fugge mentre altera il Velo per convincere l’uomo che ci sia la polizia là fuori, per cui quello non la insegue ma si defila sul retro del palazzo.
Per fortuna Maemi si è accorta di quell’uomo ed è sempre là fuori con la sua moto accesa.
Le due si allontanano rapidamente verso casa di Maemi.
Ode è spaventata, ha un crollo psicologico, la paura l’ha attanagliata. Si mette a letto ma non riesce a dormire sonni tranquilli: il suo subconscio le fa rivivere i suoi traumi scolastici e quando Maemi entra in camera sentendola urlare, Ode la scambia per il fratello, Ideoshi.
Pian piano si riprende ma il subconscio le ha anche portato una consapevolezza: ha fallito nel tentativo di intrusione del sistema di sorveglianza della Veillon e forse qualcuno potrebbe anche essersene accorto.


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Ambientazione: basata sul quickstart Glitch City per l’espansione Cascade

Sessione #2

Maemi si dedica a cercare un po’ di informazioni sulla Baikonur Industrial Area, per capire quanto è cambiata quella zona negli ultimi trent’anni. Scopre che i cosiddetti ‘complex’, aree produttive riconoscibili e definite all’interno della Baikonur, in mano a quella o quell’altra corporazione, sono cresciute ed aumentate di numero negli anni. Ma soprattutto si sono moltiplicate le cosiddette ‘archology’, megastrutture residenziali in sviluppo verticale e completamente autonome da un punto di vista amministrativo e capaci di ospitare decine di migliaia di abitanti.
Intanto Ode riesce a tracciare l’agente della Akam-Osen, Nyx, che sembra trovarsi proprio nei piani più bassi dell’immensa Veillon Archology. L’area attorno è proprio l’Hide Complex, quello in cui sembra attivo Merlin Calder. Maemi sa che però nell’ultimo decennio circa il complesso si è spopolato a causa del crollo di produzione delle industrie operanti là. Anche la Veillon adesso è in parte disabitata e lasciata a se stessa.
Ode cerca anche informazioni su Nyx, ma non riesce a trovare nessuno con quel nome o nickname, piuttosto scopre che si tratta di un termine greco, il nome di una divinità della notte. Nei decenni scorsi anche il culto olimpico, dedito alla venerazione del pantheon greco, è tornato alla ribalta ma con la stessa valenza di setta fanatica di tutte le altre religioni, vecchie o nuove.
Decide quindi di creare una digital lobby, un piccolo spazio virtuale nel digiscape con l’aspetto di un teatro greco, che perdurerà per diversi giorni in autonomia. Là si esibisce una riproduzione digitale di Ardash Veena, l’artista che stanno cercando e che sembra legata a Nyx.
L’idea è che la digital lobby possa fungere da esca o piuttosto da spazio sicuro per un eventuale Nyx in fuga.
Prima di andare a cercare Nyx però le due glitch decidono di seguire le altre piste: prima andranno all’Artist HOll, dove si esibiva Ardash, poi a casa sua.
Prendono la moto di Maemi e raggiungono Aralev-Kui, megaquartiere asiatico, abitato indifferentemente da tutte le etnie come le altre zone di U.S.City, in cui si trova il locale notturno.
Il Velo qui offre uno spettacolo di lanterne rosse danzanti per le vie e draghi cinesi che si snodano volando tra i palazzi del quartiere, vibrando di mille colori sgargianti. In contrasto agenti della polizia in tenute nere ed austere, con fucili da assalto alla mano, pattugliano quella che è una zona definibile come sicura.
Il locale è un trionfo di routine complesse, il Velo è stato arricchito da software privati creati appositamente per impreziosire gli spazi e inserire dettagli: un ambiente candido, con pareti, tavoli, sedie e banconi in uno scintillante bianco plastico, in contrasto ad un rosso acceso che si trova nei drappeggi, nei cocktail, nelle divise dei camerieri.
La musica riempie l’aria, in atto l’esibizione di una donna, vestita di un attillato bodysuit bianco, che muovendosi danzando lascia scie colorate dalle punte delle dita creando un mix sonoro e visivo perfetto e coinvolgente.
Maemi, sempre attenta, controlla la più vicina uscita, una porta che da sul vicolo accanto, mentre si guarda l’esibizione e nota che l’artista in realtà è una sintetica. Le due glitch decidono di provare a parlare con la donna che nel frattempo ha concluso l’esibizione.
Mentre Maemi fa in modo di incrociare per caso l’artista, che si approssima al bancone centrale, Ode è rimasta rapita dalla meraviglia delle routine del Velo che sono in esecuzione in quel locale.
Non resiste alla tentazione di insinuarsi nel sistema e rubare quei prodigi, che trent’anni fa nessuno si sarebbe sognato. Scopre che una IA gestisce il tutto e cerca di arrivare a lei, ma ad un tratto si manifestano due agenti della sicurezza in bianco che la osservano: il sistema antivirus del locale ha riconosciuto la sua entrusione, urge distrarli. In pochi secondi fa sì che l’immagine di un gatto, creato dal cyberbrain di Ode, porti l’attenzione dell’antivirus altrove ed è libera di saccheggiare il database dei software.
Purtroppo si accorge soltanto tardi che un altro agente, con un obiettivo al posto di un occhio, l’ha tenuta sotto tiro. Non scatta nessun allarme, forse solo un sistema di registrazione, ma adesso sa che non potrà stare ancora molto in quel locale, né tornarci a breve.
Intanto Maemi ha rotto il ghiaccio con Aura, l’artista sintetica. Quello che vuol capire è se si tratti di un vero sintetico, un androide gestito da IA, oppure di un corpo sintetico, una Custodia, contenente una coscienza decantata. Riesce nell’intento spostando il discorso dalla sua esibizione artistica ad Ardash Veena, che Aura sembra conoscere piuttosto bene. Il suo coinvolgimento emotivo la convince che Aura sia un essere umano chiuso in una Custodia sintetica e le fa capire anche che tra le due deve esserci un legame più che soltanto professionale.
Aura celebra l’arte di Ardash e racconta dell’intimità condivisa tra le due. Anche lei la sta cercando ed è collaborativa.
A quel punto è il caso di uscire nel vicolo, lontane da orecchie indiscrete, e portano fuori anche Ode.
L’architetto si allontana però per non intralciare la conversazione e anzi plasma il Velo facendo sì che le telecamere presenti non possano notare nessuna delle tre.
Aura sa dei movimenti di Ardash in zona Baikonur e rivela che le aveva confessato di lavorare per qualcuno che la pagava per il suo tempo passato nella baraccopoli. Non sa però cosa dovesse fare là. Sa però che negli ultimi giorni aveva detto ad Aura che non si fidava più dei suoi datori di lavoro.
Facendo leva su questo momento di intima confessione Maemi convince Aura a fare domande in giro su Ardash e poi di riferirle nel caso scoprisse qualcosa.
A quel punto Maemi ed Ode si allontanano alla volta dell’appartamento di Ardash, convinte che il datore di lavoro di Ardash a cui si riferiva Aura sia proprio la Gamma 6.
Il palazzo che ora hanno davanti è un antico edificio, scuro con vetri lucidi, di una trentina di piani e una insegna rossa sul tetto, Alcyon. Probabilmente la corporazione proprietaria del palazzo o il nome del complesso residenziale.
L’ascensore le porta su in breve, un corridoio anonimo, chiaramente un costrutto del Velo piuttosto economico, nello stile vecchio di decenni, le conduce alla porta di casa.
Qui Ode scopre che la porta è allarmata ma soprattutto che i filmati di registrazione del corridoio sono stati alterati due giorni fa. Ardash è uscita di casa l’ultima volta quattro giorni fa.
Nota riflessi fuori posto nel video e capisce che un architetto, come lei, ha modificato i filmati e in più ha messo di guardia un cosiddetto ‘cerbero’, una ruotine di protezione che avviserà l’architetto se qualcuno provasse a ripristinare il vecchio filmato.
Le due glitch sono convinte che sia stato qualcuno proprio di Gamma 6 a passare di qua ed a modificare le registrazioni, ma per sincerarsene Maemi manda una notifica al suo contatto nell’agenzia.
La risposta arriva a breve ed avvisa di lasciar stare l’appartamento, attualmente in effetti sotto sorveglianza. Intanto Ode si mette alla prova un’altra volta e cerca di bypassare l’allarme del palazzo.
I sensi acuti di Maemi percepiscono che qualcosa non va e cerca di avvisare l’altra più rapidamente possibile. L’impianto neurochimico si attiva per farla agire prima, una scarica di molecole che le provocheranno poi dolore e confusione. Ma nonostante tutto non è abbastanza veloce: Ode ha commesso un errore e un fischio scatta in tutto il palazzo.
Ode ha fallito, si è fatta fermare da un banale allarme domestico, forse troppo forte delle sue capacità.
Le due sono costrette a fuggire, Ode va a modificare il Velo eliminando il fischio di allarme e proiettandolo nel palazzo accanto. Ma è un’azione convulsa e parte del suo subconscio fuoriesce dal cyberbrain nel Velo: davanti a lei compare un clown che l’aveva spaventata a morte da piccola, lei si agita e urla.
La sua umanità, che spesso è la sua forza, è un ostacolo in questo momento perché è fragile.
Maemi è costretta a sbatterla contro la parete dell’ascensore per calmarla e poterla caricare così sulla moto. Partono immediatamente mentre in lontananza due veicoli blindati della polizia, neri come la notte, si avvicinano a sirene spiegate.
Per questa volta ce l’hanno fatta, ma entrambe hanno compreso che i trent’anni passati chiuse nel loro Neurochip, in torpore, le hanno rese inadatte ad un mondo che va molto più veloce di quello in cui vivevano loro. Dovranno mettersi al passo coi tempi oppure essere tritate da un sistema che non permette errori.

Gioco: The Veil (PbtA)
Ambientazione: basata sul quickstart Glitch City per l’espansione Cascade

Sessione #1
L’agenzia Gamma 6 ha risvegliato, tra i tanti fantasmi del passato, due nomi che circa tre decenni fa erano piuttosto conosciuti in città: Maemi Sage e Ode Chibuzo.
Maemi era un’agente speciale, un’infiltratrice addestrata al combattimento urbano, un sicario all’occorrenza esperta in tecniche di mimetizzazione.
Ode era un’esperta del Velo, sebbene in una fase più embrionale di quel che è adesso. Quelli come lei sono definiti ‘architetti’, capaci di sfruttare quello che chiamano ‘cyberbrain’ per vedere il dietro le quinte, la matrice dietro il Velo e modificarla a piacimento.
Sono alcune settimane che il loro Neurochip è stato decantato in due nuovi corpi. Hanno collaborato già un paio di volte. E già ognuno deve un grosso favore all’altro.
Ode ha creato una nuova copertura per Maemi, che si faceva chiamare col suo vecchio nome in codice, Nova Stevens. Un hacker, Tester, l’ha scoperta e Ode ha inventato un nuovo alias per Maemi: adesso tutti la conoscono come Alex White.
Maemi invece ha notato la vulnerabilità di Ode, gliel’ha fatto notare ed ha accettato di insegnare all’architetto alcune tecniche di infiltrazione e di combattimento, per quando le cose si metteranno male (perché sanno entrambe che accadrà).
Entrambe però hanno avuto problemi in fase di decantazione della coscienza e sanno di essere anche loro dei ‘glitch’: mancano diverse delle loro memorie del passato e ora, visti i recenti accadimenti, la paura di poter perdere il senno come molti altri glitch è un timore concreto, per loro.

Si incontrano una sera, al calare del sole, all’angolo di un mercato permanente tra le strade dello sprawl, una zona tutto sommato non così pericolosa. Ci sono chioschi di street food multiculturale ovunque e un sacco di gente in giro. Gamma 6 ha detto loro di presentarsi a quell’ora e che qualcuno le contatterà.
Nell’attesa ordinano una porzione di sushi con melanzane e spiedini al chiosco più vicino, un fusion asiatico. Lo spazio del chiosco è delimitato dalle altre attività da una sorta di recinto di bambù, al cui interno si è avvolti dalla sensazione di trovarsi davvero in una foresta. Cinguettii e canne di bambu mosse dal vento e l’odore di pietanze alla piastra, con panchine, coppe e ciotole di legno intagliato.
Su una di queste Maemi nota, al posto del nome inciso del chiosco, la scritta ‘parla con la cuoca con le treccine’.Dura poco, come un dejavu, e la scritta è svanita, ma in effetti dietro il bancone c’è un’asiatica che corrisponde alla descrizione. Quella le fa un cenno.
Maemi in un attimo è nel vicolo laterale dove incontra la ragazza in abiti tradizionali. Dopo poco li raggiunge Ode, che date le sue conoscenze si è accorta della manomissione dell’utensile ligneo e quindi ha seguito la sfuggente Maemi.
L’asiatica si fa riconoscere come un messaggero della Gamma 6. Ode capisce che è un’architetto, come lei, in un momento di confronto su questioni tecniche.
L’agente spiega che dovranno investigare su Ardash Veena, un’altro glitch. Ardash ha il profilo dell’artista, un’agente inserita da Gamma 6 nell’ambiente povero della controcultura della baraccopoli.
E’ proprio in quella miseria che sorge attorno alla Baikonur Industrial Area che è stata vista l’ultima volta qualche giorno fa.
Il suo contatto là era Merlin Calder, una sorta di santone e agitatore sociale di quella zona.
L’agente asiatica consegna un piccolo file con alcune informazioni sul caso. Dopo dieci minuti il documento si cancella da solo.
Ormai è buio, le luci sgargianti del mercato inondano le strade affollate, i palazzi di specchi e vetri sopra di loro riflettono quei bagliori e mille odori e profumi invadono i loro sensi.
E’ tempo di mettersi all’opera, ognuna per conto suo. Si danno una giornata di tempo per tirare i propri fili e sfruttare le proprie conoscenze e poi rivedersi.
Ode si infila in quella selva di informazioni nel mondo virtuale che conosce bene: chat, lobby digitali, database. Scopre che Merlin ha atteggiamenti antitecnologici, raduna spesso tecnoanarchici come lui presso le rovine tossiche dell’Hida Complex, tanto che quel gruppo prende il nome di Hida Movement.
Maemi invece va a cercare un vecchissimo contatto, Bolt. L’uomo, vecchio anche per i comuni standard, ha sempre la stessa Custodia di trent’anni fa. Da quel che sa lei è un ultracentenario, un disilluso che vive con compravendita di informazioni.
Purtroppo Bolt ritiene che ancora Maemi le debba un favore, per quella volta che la salvò da una brutta storia grazie alle sue informazioni, per cui non ha grandi leve da usare con lui.
E’ costretta quindi a sganciare 1 Cred per avere aiuto da lui.
Il file che le da viene aperto presso l’appartamento di Maemi, ma in presenza di Ode. La scelta è intelligente perché viene fuori che nel file c’è un virus di localizzazione e furto dati, qualcosa di molto banale che viene fermato dai firewall e dall’intervento di Ode. L’architetto, ancora forse arrugginita con lo sbalzo temporale, si sta dimostrando all’altezza dei nuovi tempi. Per lei è importante affermare la propria capacità, una volta era la numero uno.
Bolt invece ancora una volta si è mostrato una serpe velenosa, ma Maemi non può fare a meno di lui dopo che l’uomo le ha fatto capire che forse sa qualcosa sui suoi ex compagni militari, persi trent’anni fa. Forse sono ancora vivi? O sono stati resuscitati?
Ad ogni modo nel file su Ardash viene fuori l’indirizzo del suo appartamento e il locale dove spesso si esibiva, chiamato Artist HOll, dove Maemi è stata in un paio di occasioni.
Soprattutto scoprono che un agente infiltrato con nome in codice Nyx, per conto della farmaceutica Akam-Osen Specialized Research, negli ultimi giorni stava tenendo d’occhio le azioni di Ardash nella baraccopoli.
Nel file di Bolt è presente anche un software di tracking dell’agente Nyx.
Con quello potrebbero trovarlo ovunque.
Come procederanno adesso le due glitch?

Gioco: The Veil (PbtA)
Ambientazione: basata sul quickstart Glitch City per l’espansione Cascade

Sessione #0 – Definizione della fiction di gioco e dell’ambientazione

Il mondo del futuro e il ritorno del passato
Anno 2222. U.S.City è una megalopoli in California che ha incluso diverse città nella sua enorme area urbana estesa a perdita d’occhio, dalla costa fino alle montagne nell’entroterra. Il clima, dovuto sia alla zona geografica che al riscaldamento globale, ma anche allo smog urbano, ha reso la città un luogo caldo e afoso. La visibilità è spesso limitata anche per via di tempeste di sabbia che spirano dalle montagne.
La regione è delimitata a sud dai territori messicani da un enorme muro sorvegliato dall’esercito e da un fossato attraversabile solo da un unico ponte.
La megalopoli, come le altre sul pianeta, è coperta totalmente dal Velo, una realtà aumentata immersiva che modifica la percezione dei sensi, a partire dal rendere l’edilizia minimale, di cemento bianco e acciaio, un tripudio di specchi, pannelli scuri e lucidi e insegne multicolore che durante la notte rendono sgargiante l’aspetto degli edifici. Il Velo toglie la percezione dei cattivi odori di una città troppo congestionata e affollata e riempie le narici di profumi delicati nelle zone più chic; o ancora fa percepire del cibo insapore e tiglioso come una bistecca saporita.
E’ possibile perché ogni abitante di U.S.City è dotato di un Neurochip che lo connette al Velo e che gli permette di accedere a regioni di realtà virtuale che allargano le possibilità già infinite della metropoli.
Gli architetti del Velo possono visualizzare la matrice che sta dietro all’illusione e manipolarla facilmente.
I virus informatici però adesso possono spostarsi verso corpi organici e causare danni mentali ingenti. Capita di vedere per strada persone in tute hazmat alla prese con operazioni di contenimento e pulizia, si tratta di antivirus proiettati in tale forma nel Velo.
Nei locali notturni, una miriade, si trova di tutto per appagare qualsiasi esperienza, grazie anche alle possibilità date dal Velo. Le droghe però ormai sono tutte di matrice informatica da scaricare nel proprio Neurochip per esperirne l’effetto stupefacente.
Gran parte della popolazione si potrebbe definire atea, ma in pochi si curano dell’aspetto spirituale. Le religioni sono ormai frantumate e ridotte a delle sette di fanatici poco considerati dalla popolazione.
Sebbene la medicina possa permettere ad un umano di raggiungere anche un paio di secoli di vita, i più abbienti hanno iniziato ad usufruire negli ultimi anni della ‘decantazione’: la coscienza viene compressa nel Neurochip che viene poi estratto ed inserito in un corpo nuovo, detto Custodia, di origine organica o sintetica. I più poveri invece non potranno mai accedere a questa tecnologia e continuano a morire delle tradizionali malattie, a parte alcuni nuovi nati con mutazioni capaci di renderli resistenti all’ambiente in cui vivono.
Ci sono poi casi di persone morte in passato che tornano in vita, le loro coscienze decantate, salvate in modelli antichi ma ancora utilizzabili dei primi Neurochip. Spesso sono grandi corporazioni o losche agenzie a spendere denaro per resuscitare questi fantasmi del passato e difficile è sapere perché gli convenga farlo.
Quello che è noto è che negli ultimi mesi diversi di questi miracolati sono stati protagonisti di eventi preoccupanti: azioni insensate, frasi illogiche, pensieri deliranti, come un software difettoso.
Per questo nello sprawl si è iniziato a parlare di loro come di ‘glitch’.
Una parte della popolazione, quella della controcultura e dell’insofferenza, quella che muore per strada, in povertà, ha iniziato a mostrare entusiasmo per questi eventi. Il nome di Manikin Man, una sorta di spauracchio, di uomo nero, sembra legato a questi movimenti popolari brulicanti.




Parte II

Contatto con Okoye
Gli Agenti del Wakanda sono di nuovo insieme in hotel, per aggiornarsi a vicenda su ciò che hanno scoperto, quando arriva l’attesa telefonata di Okoye.
Raccontano tutto ciò che è venuto fuori, ma quando fanno il nome di Andrea McPhee, lei resta perplessa. Il tempo di controllare nell’archivio degli Avengers e spiega qualcosa di inatteso: quello è il nome che anni fa usava come alias l’atlantidea Andromeda Attumasen, feroce e determinata guerriera, vicina a Namor. Andromeda ha fatto anche parte di un team, i Difensori, insieme a Dragoluna, Valkiria, ed altri eroi. Si occupavano di fermare eventuali minacce mistiche e sovrannaturali. Sembra che Andromeda e gli altri compagni siano stati uccisi, anni fa, da Dragoluna controllata da un’entità maligna aliena.
Ai tempi Andromeda usava vivere tra gli umani, avendo inventato un siero capace di farla respirare fuori dall’acqua e di darle un colorito rosato tipicamente umano.
Il Leone è molto interessato anche alla bionda supereroina, fa domande ad Okoye riguardo personalità russe e viene fuori subito il nome della Guardia d’Inverno, analogo sovietico degli Avengers. Tra di loro una sola donna, conosciuta come Stella Nera, mutante come loro e capace di utilizzare un’energia extra dimensionale, chiamata ‘forza oscura’, che può plasmare a suo piacere e attraverso la quale può teletrasportarsi.
Adesso forse hanno qualche informazione in più, ma di certo non si è semplificata la situazione.

Assalto alla Novachem
Consci del fatto che non sembrano essere coinvolte soltanto le forze di Atlantide in questo gioco, gli Agenti si mettono immediatamente in movimento, giungendo nella zona industriale dove si trova la nuova sede della Novachem.
E’ un capannone piccolo, anonimo, senza insegne. Un muretto con recinzione metallica a proteggerlo, un piccolo cancello davanti e un cancello scorrevole elettrico sul retro che conduce ad un portone industriale a libro. Proprio da quella zona notano da subito movimento: un camion sembra essere in procinto di partire, il cancello si sta aprendo.
Il gruppo si precipita da quella parte, inevitabilmente il conducente del mezzo e il suo collega, appena uscito dal capannone e diretto al camion, si accorgono degli intrusi. Mr.Nobody approfitta della sua anonimità per arrivare alle spalle di quello più arretrato mentre si apre un conflitto a fuoco tra i due e gli Agenti. Il Leone viene ferito piuttosto gravemente, ma la sua esperienza sul campo gli permette di improvvisare un bendaggio rozzo per ridurre l’entità del danno. Intanto Gorgone si è precipitato dentro trovandosi davanti Stella Nera che sta eliminando un paio di guerrieri atlantidei. Viene aiutata da Gorgone e dal guerriero ormai fedele alla Lanterna che non si fa scrupoli a lottare contro i suoi stessi consanguinei.
Gorgone ha il tempo per notare un dottore in fuga, lo bracca e lo raggiunge, immobilizzandolo. Si tratta di Mikhail Yaroshuk. Raggiunto dagli altri è il momento di interrogarlo, mentre Mr.Nobody e la Lanterna si addentrano in uno spazio di capannone adibito a locale di ricerca medica: presso quel sito vengono curate le afflizioni di alcuni atlantidei intossicati dall’inquinamento dei mari.
Yaroshuk, intimidito da Gorgone e dalla bionda supereroina, spiega che il loro progetto di ricerca si ispira al modello Daisyworld di James Lovelock: sul pianeta ci sarà sempre un equilibrio dinamico tra specie che contribuirà al mantenimento dell’intero ecosistema, anche se però questo potrà, o meglio dovrà, comportare la morte di una delle specie. In questo caso è la razza umana, che dovrà lasciar spazio a quella atlantidea. Chi aderirà al progetto Daisyworld potrà avere un posto nel mondo del futuro, in cui l’arroganza umana e i danni provocati da quella specie saranno solo un ricordo.
Sembra che il progetto preveda l’ingegnerizzazione genetica del DNA umano tramite un’infezione, così da mutare parte della popolazione mentre il resto dell’umanità si distruggerà da solo col tempo.
Forse ancora frastornati dalla rivelazione del progetto, gli Agenti sono comunque determinati ad andare fino in fondo. Un navigatore sul furgone rivela la destinazione del carico (materiale biologico non ben identificato) e recuperata l’auto si dirigono là.

L’abbordaggio della Malgorzata II
Il punto segnato in realtà è un molo al porto dove l’unica nave attraccata è la Malgorzata II, un peschereccio anonimo che batte bandiera olandese, in procinto di partire. Davanti ad essa un furgone, simile a quello che stava partendo dalla Novachem.
Alla guida dell’auto c’è il Leone, che non ci pensa due volte a schiacciare l’acceleratore per andare a sbattere contro il mezzo sbalzandolo dentro le acque del porto.
L’auto e i passeggeri però prendono un bel colpo, la Lanterna e Gorgone riportano escoriazioni e contusioni. Il Leone invece esce illeso, determinato a fermare il progetto Daisyworld, percepito come fonte di ideologie simil naziste. Con la sua superforza strappa il volante dell’auto, scagliandolo contro il primo guerriero atlantideo che si affaccia dal peschereccio e mettendolo fuori gioco. Poi lo seguono gli altri sulla barca. Davanti si trovano Andromeda, in assetto da combattimento, con tanto di tridente alla mano. Non è morta come gli Avengers credevano, tutt’altro.
Mentre Mr.Nobody, inosservato, entra sottocoperta, gli altri affrontano Andromeda, che forse resasi conto delle ingiustizie umane verso il suo popolo, dopo anni trascorsi a contatto con i terrestri, è assolutamente furiosa e combattiva. Messa all’angolo sulla prua della nave non ha altra scelta, alla fine, che tuffarsi in acqua, dove scompare alla vista.

Epilogo: i progetti di W.H.I.S.P.E.R.
Rumori di combattimento in lontananza, Mr.Nobody li segue per trovare una sorta di sala comandi dove la russa Stella Nera ha eliminato un paio di atlantidei. Tra i vari device tecnologici spicca un enorme schermo piatto che ora si accende. Compare l’inquadratura del volto di un uomo che indossa un elmetto metallico di forma oblunga, alieno, che copre anche i suoi occhi con un visore lucido.
Rivela di far parte di un’organizzazione chiamata W.H.I.S.P.E.R. che chiaramente sarà danneggiata dalle azioni di questa notte; questo non impedirà di portare avanti i loro progetti e consiglia agli Agenti di schierarsi dalla parte giusta, ricordando loro che il mondo non è amico dei mutanti e che Daisyworld avrebbe potuto, con un piccolo sacrificio, salvare molte vite e la Terra stessa in futuro.
Tutti ascoltano le parole di colui che, conclusa la trasmissione, verrà identificato da Stella Nera come il Creatore, una versione folle, proveniente da un’altra dimensione, di Reed Richards dei Fantastici Quattro.
Le possibilità sono di denunciare il tutto alle autorità russe, di distruggere il peschereccio oppure, e sarà la scelta fatta dagli Agenti, di chiamare Okoye per capire come muoversi.
Sembra che il progetto Daisyworld sia stato fermato, ma restano molti interrogativi, tra i quali i dubbi di natura etica sollevati dalle rivelazioni su Atlantide, sui mutanti e sul futuro dell’umanità.



Gioco: Worlds in Peril (PbtA)
Ambientazione: Marvel
Sessione oneshot giocata durante Role Play Gathering 2020 di Firenze, Tuscany Hall

Parte I

Antefatto
Mesi fa l’H.Y.D.R.A ha sollevato la testa (o meglio le sue teste) ed ha imposto il suo regime totalitarista su metà pianeta, a partire dagli Stati Uniti. Tutto questo è stato possibile grazie al tradimento di Capitan America che si è rivelato essere un agente dormiente dell’H.Y.D.R.A da decenni. Gli Avengers e gli altri supereroi sono diventati la resistenza, ci sono stati feriti, morti tra i civili, distruzione, fino a quando il nemico è stato sconfitto.
Si è poi scoperto che Capitan America non era altro che un falso, un clone dice qualcuno, o la sua versione malvagia proveniente da un’altra dimensione, dicono altri. Il vero Capitan America è stato riabilitato, è tornato ad essere un eroe agli occhi di tutti, ma non è stato in grado di tornare a guidare gli Avengers. Così come lo S.H.I.E.L.D, ormai macchiato dalla presenza di traditori fedeli all’H.Y.D.R.A smascherati durante la resistenza, non è stato in grado di assicurare ancora protezione al mondo.
Gli Avengers adesso hanno il loro quartier generale da qualche parte nell’Artide e sono guidati da Pantera Nera, con forte turbamento del governo statunitense poco convinto della leadership del sovrano del Wakanda.
Ma non è il momento di abbassare la cresta, sembra che Atlantide sia sul piede di guerra da quando ha iniziato a colpire navi cargo, petroliere e piattaforme petrolifere in tutti gli oceani. Si tratta di rapide incursioni di guerrieri atlantidei che non hanno causato morti, ma danni ingenti.
Pantera Nera ha incaricato la fida Okoye di radunare supereroi in tutto il mondo che fungano da occhi ed orecchie, e talvolta da mani, agli Avengers: vengono chiamati semplicemente agenti del Wakanda.

Introduzione: il reclutamento
La Lanterna di La Rochelle in Francia, il Leone di Argo in Grecia, Mr.Nobody di Cambridge in Inghilterra, Gorgone di Linz in Austria: questi sono gli ultimi supereroi reclutati da Okoye in Europa. Ognuno di loro ha un passato non idilliaco, perlopiù per via della loro origine mutante. Ergersi a difensori delle loro città ha permesso loro di essere quantomeno accettati.
E’ inverno, un sabato mattina Okoye li chiama all’azione: un volo privato li porta a Kaliningrad, exclave russa tra Polonia e Lituania. Si incontrano tutti all’aeroporto e lei consegna il necessario per la missione: un dispositivo di comprensione linguistica, un iniettore di nanomacchine rigenerative, le chiavi di un’auto e soprattutto un accreditamento come agenti diplomatici del Wakanda.
Kaliningrad infatti è nell’area di influenza russa e recentemente gli stessi Avengers sembrano avere avuto disavventure sia con il Cremlino che con la loro controparte, la Guardia d’Inverno. Meglio essere prudenti.
Alloggeranno in un hotel in attesa di sapere quando mettersi in movimento: Ka-Zar, Signore delle Terre Selvagge, altro agente del Wakanda, si è infiltrato ad Atlantide e ha comunicato che a brevissimo i guerrieri atlantidei colpiranno da qualche parte a Kaliningrad.

Scontro ai laboratori Protek
Dopo poche ore arriva il messaggio di Okoye: è l’ora di intervenire, in zona porto, lei non sarà rintracciabile fino a metà nottata. Giunti sul luogo in una volata, si accorgono che una porta sul retro di uno stabile è stata forzata e qualcuno si è intrufolato. Mentre Mr.Nobody, usando i suoi poteri di invisibilità, e Gorgone, con i suoi occhi ferali capaci di vedere al buio, restano fuori a controllare, gli altri si infilano nell’edificio e scendono al piano inferiore. Chiazze di acqua per terra fanno capire la natura delle creature che stanno seguendo. Poi spari, grida, è ora di intervenire. La Lanterna riesce ad ammansire uno dei guerrieri con i suoi feromoni, agendo sulle sue emozioni, mentre il Leone si getta in mischia. Quando gli altri arrivano nel laboratorio dove si sta combattendo restano solo un guerriero ferito e una donna, biondissima, in una tuta nera attillata con una stella chiara sul petto, che fluttua a mezz’aria. Nessuno sa chi sia. Gorgone riesce a parlarci brevemente, lei sembra di origine russa e consiglia loro di non intromettersi ulteriormente.
Poi svanisce come inghiottita dall’oscurità. Intanto Mr.Nobody ha trovato un tablet per terra sul luogo dello scontro e se lo è intascato, non visto.
Pochi secondi e una squadra d’intervento, armata, arriva al laboratorio, seguita dal responsabile del complesso, Andrej Nowak.

I segreti della Protek
Nowak conduce gli agenti del Wakanda nel suo ufficio per chiarire quanto accaduto e ringraziarli per il loro intervento. Spiega che la Protek si occupa di ingegneria genetica, e in particolare in quel laboratorio fanno ricerca su batteri ingegnerizzati per la cura dei tumori. Percependo la sua reticenza a parlare Gorgone lo incalza e lo sprona a collaborare, dandogli una delle sue occhiate, capaci anche di far vacillare un marine. Nowak a questo punto rivela di aver denunciato. qualche giorno fa, il responsabile del laboratorio, Mikhail Yaroshuk, dopo aver scoperto che aveva scaricato le planimetrie dell’edificio l’ultimo giorno che è stato a lavoro. Poi non è più andato a lavorare e manca da cinque giorni. Sembra che prima di sparire nel nulla si fosse fissato con una collaborazione, a suo dire fondamentale, della Protek con NovaChem. Nowak ha anche un biglietto da visita dell’amministratrice, Andrea McPhee.

Ricerca informazioni
Mr.Nobody ha rubato il tablet degli atlantidei e prova a capirci qualcosa, ma involontariamente attiva un blocco di sicurezza che spegne il dispositivo e lo rende inaccessibile.
Il Leone ha tutta l’intenzione di trovare informazioni sulla NovaChem, dopo che il gruppo si è fatto l’idea che Mikhail sia la talpa che ha permesso agli atlantidei di far breccia alla Protek.
Mr.Nobody incontra un suo contatto così da rimettere in funzione il tablet, accompagnato dalla Lanterna e dal guerriero di Atlantide, ormai divenuto un fido alleato grazie al suo charme non umano. Il guerriero è stato convinto a lottare per la causa del gruppo dopo aver rivelato che Atlantide è sul piede di guerra a causa degli abusi subiti per secoli: inquinamento, distruzione, morte, sono all’ordine del giorno negli oceani, tutto per colpa dell’essere umano.
Intanto invece Gorgone e il Leone girano per pub e loschi locali, convincendo con l’uso della forza questo e quello a parlare ed a rivelare l’indirizzo della nuova sede della NovaChem, che sembra sia stata fuori dagli affari per diversi anni, fino alla sua ricomparsa di poche settimane fa.
Il tablet rivela mappe tridimensionali della Protek derivate sicuramente dalla planimetria rubata, un software di comunicazione in lingua atlantidea, ma soprattutto ha caratteristiche tecnologiche impossibili per Atlantide, dettaglio che convince il gruppo che dietro ad Atlantide ci sia qualcun’altro.

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